Friday, July 20, 2007

la pace dei religiosi

Una miscela di rituali, una fusione di credo ed un unica sintesi, l'effetto ricercato. Ho incontrato un mondo di Pazzi.. Predicatori. hanno cercato di convertirmi, chi seducendomi, chi rimbecillendomi, chi mantenendo distanze di superiorità, chi offrendomi doni o servigi e protezione. A volte, ovvio, ho ceduto ad assecondarli. Ma per ora voglio restare nubile, non sposare alcuna fede.. o meglio, voglio sfarfallare tra tutte senza impegno come una single ninfomane, stuzzicando gli integralismi, arrivando forse un giorno a destare l’ira di un Grande Spirito. Per ora temo la Sua forza più per i risvolti (anche se presunti positivi) della venerazione che per le punizioni che m’infliggerebbe: et habeo timor della cecità che infonde ai suoi seguaci attraverso un’osannata luce salvifica, et habeo timor di scoprirmi impotente al confronto con gli invasati che immolano certezze fenomenologiche in cambio di una sciocca serenità.
Discorsi triti e ritriti, direte, che rasentano il banale.. e concordo, ci ho fatto pure un tema in terza media. Ma da bambina non ero spaventata, allora ero fiduciosa che tutte le preghiere del mondo si accorgessero della loro comune ed ordinaria scontatezza di fondo, anzi radicale, e che l’accettazione di questa meta-scoperta appianasse contestazioni e promulgasse amnistie. Invece mi stò convincendo che le guerre sante siano biologicamente determinate dall’invidia che si nutre delle differenze (è chiaro che in primis causa colloco la strutturazione egemonica della politica economica mondiale, ma su questa sorvolerò perché ciò che intendo adesso è parlare di anima). Invidia ed acida paura di aver scelto di seguire un’illusione mentre l’eresia si scopre l’unica reale verità. I miscredenti venivano gettati sul rogo per disintegrare il sospetto popolano che sotto sotto alcune vie alternative fossero scorciatoie e che fosse invece la strada maestra, non insidiosa e percorsa marzialmente da una folla ordinata ed obbediente, a condurre ironicamente alla perdizione. Il rogo è una soluzione ancora diffusa, astratta nella reazione che abbiamo spesso, per esempio, quando interloquiamo sostenendo una tesi non poi tanto ragionata: per figurare chiari e fermi, pieni d’orgoglio e desiderio di riconoscimento, radiamo ogni obiezione, ogni eccezione, perfino ogni corollario.. inceneriamo parole nemiche con uno slancio da medievali. Non si pensa mai che dalla terra bruciata non si ricava nulla. Non c'è uomo -né pensiero- che non pecchi di presunzione.
In particolar modo gli affiliati a qualche setta non ammettono repliche, ma le conversazioni con loro sono atipiche: non incendiano le controbattute del malcapitato, le loro stesse asserzioni sono un focolaio! a dispetto del senso comune, grazie al loro addestramento sanno bene che quel rosso elemento è ancora più potente per fondere e costruire che per distruggere. E scottandoti pian piano ti sciolgono e legano a loro. Anche se è difficile stare ad ascoltarli, e la tendenza è di seguire il labiale pensando agli affari propri, l’aura sacra che si alitano addosso con tanta foga alla fin fine li rende accattivanti perché fumosi.. sprigionano misteriosamente un narcotico che coccola.. Così, pur controvoglia, li ho amati tutti. Piombati all’improvviso come angeli, mi hanno istantaneamente scrutato l’anima e sono partiti in medias res con la loro arringa sui massimi sistemi della metafisica. Rimanevo imbambolata rispondendo a monosillabi per evitare che la predica s’infuocasse e divampasse fino a soffocarmi, ma anche perché, spiazzata, non potevo non concedere alla loro gioviale sicurezza il beneficio del dubbio. Nessuno di loro mi ha persuasa, ma almeno hanno ottenuto la mia comprensione. Molti dogmi sono decisamente scansabili come fuochi fatui, ma ci sono poi certe subdole braci che, dopo averle pestate con agnostica soddisfazione, ti accorgi essere saltate via da una dottrina ben alimentata, che rischiara davvero il missionario tentatore che hai di fronte. È lì che il brivido che ti striscia ratto lungo la spina dorsale non sa se definirsi ghiacciato o bollente. Ti senti incalzato dalla minaccia eterodossa del fanatismo ed al contempo affettuosamente avviluppato dall’armonia universale. La rivelazione ti perviene attraverso la loro vicinanza, non risulta affatto dalle sciocche e mondate parole da gregario o dall’effettiva pratica di un culto. È nell’incontro fisico che il professante cerca di conquistare il tuo rispetto, lasciando che lo si giudichi ingenuo smidollato e misero proprio mentre esplica tutta la lobotomica forza. Un’energia spirituale che passa per quella carnale, che ispira lascivia.. al punto che ti chiedi come sarebbe andare a letto insieme all’illuminato, qualunque siano il suo genere, la sua età, il suo aspetto. A questo punto, rilassate le difese, ti colpisce un ulteriore terrore, imputandoti di blasfemia: immaginare di fare sesso con una creatura divina (o diabolica?) mentre questa ti esorta a pregare il signore Iddio è un pensiero pesante da sostenere per chi ha un’educazione cattolica e pudica! Ridesti gli occhi trasognati ed espliciti al profeta un crescente distacco disinteressato affinché egli ti ritenga terreno infertile. Ma quando infine ti abbandona fai fatica ad accettare la sua aria sorniona, vittoriosa; e le tue ginocchia tremano.. vorrebbero forse rincorrerlo per avvinghiarlo e calciarlo allo stesso tempo.
La pace infusa in lui dalla sua verità e di cui ti ha dato un assaggio è subdola e contiene, alla maniera olistica, la guerra al suo interno: la battaglia per la persuasione non è meno violenta di un’approfittazione sessuale; a livello psicologico mette in atto uno stupro di capisaldi valoriali e personali modi vivendi associato a ricatto morale e provocazione del senso di colpa; si capisce perché Gesù venne denunciato! Il venire accusati e discussi però di per sé è cosa buona. Ciò che invece è triste e mi ha sempre fatto incazzare è la rivalità tra tutte queste strane specie di uomini proiettati nell’oltremondanità, il dar peso a sfumature cangianti ed indefinibili al punto da non riuscir più a focalizzare la pietra angolare, la stessa da cui tutte le religioni iniziano ad edificarsi.

# Una candida ragazza dal vestitino rosa corallo. Le sue unghie dei piedi smaltate di rosa alternato al turchese, sulle quali mi ero fissata per svariati minuti durante la lezione di yoga -a cui assistevo soltanto- si sono incamminate verso di me interrompendo la meditazione di tutti quanti. Se lei si è sentita osservata, non deve averle dato fastidio perché mi ha raggiunta per parlarmi, con sorrisi e sguardi riconducibili ad avances.  Rollare una sigaretta di tabacco era il suo alibi per la pausa. Ha attaccato bottone in italiano (corretto ed articolato, tra l’altro), cosa non scontata essendoci gente da tutta Europa ed essendo lei ungherese. Io di sicuro non volevo darle corda.. si era già espansa troppo. Ha discreditato lo yoga e chi se ne serve per rilassarsi, la società del benessere e dello svago che non sa rapportarsi nel giusto modo alla spiritualità. 
-io non credo in queste cose. Sono.. eresie per me. io credo in Gesù. Tu credi in Gesù?!?- la sua mano sul petto era indice di trasporto e convinzione, le sue labbra sporte e dischiuse a cuore per accentare quell’”u” una provocazione; scansai il brillìo dei suoi occhi azzurri rispondendo affermativamente ed omettendo tutte le clausole appuntate alla mia “fede”.
–E questi qui, non stanno pregando! Non sanno cosa stanno facendo. la preghiera deve svolgersi in altre condizioni. Tu preghi? ..Male, è molto importante; per me la preghiera è stata molto importante, da quando ho iniziato credo sempre di più..- aiuto, cosa voleva? Chi era? Era troppo appariscente per essere la santa che si professava. Tutta la situazione m’imbarazzava.
Ci trovavamo ad Osoppo durante il Rototom, coi concerti più religiosi (oltre che per l’ubicazione in locus amoenus, per la concentrazione da misticimo gangstafarai) dopo le case di Dio, e lei trovava da polemizzare. Io non le ho risposto, troppo assorta nelle mie considerazioni, e dopo un po’ lei si è messa a fumare tabacco nascondendosi da me, dietro un telo.. mi sorrideva impermalosita come per convincermi :/ un'attrice
contraddittoriamente provocante, anziché applicare insegnamenti di accettazione del prossimo e d'amore sopra ogni legge. Perché cercava d'influenzarmi con la sua opinione sullo yoga? E perché non era più aperta, non era felice del fatto che anche persone materialiste come noi cercassero di avvicinarsi ad un’altra dimensione, pur senza consapevolezza e con poche pretese di ascesi? Ma soprattutto, in che senso e perchè la sua presenza mi stonava tra quell'omaggio ginnico-salutista ad antiche pratiche devozionali? nel rovinarmi l'umore aveva avuto veramente qualcosa da trasmettermi o era una frivola qualunque?

# In treno un gruppetto di evangelisti/e nigeriani/e mi ha lasciato un opuscolo che guida alla lettura del Vangelo ed ha tormentato un signore che diceva di non credere ai miracoli. Loro insistevano felici sulla capacità del Signore di guarire le persone, anche fisicamente. Lui dichiarava il suo scetticismo senza comprendere né argomentare. C’era un problema di comunicazione, per l’uso ed il significato attribuito a termini come “miracolo”, ma non mi andava di intervenire per mediare, per esplicitare che l’aiuto di Dio non è certo fisico, bensì saremmo noi, forti della sua supervisione, somatizzando la positività e la speranza, a poter effettuare un cosiddetto miracolo. Ma se non mi fossi spiegata bene avrei avuto i rimbrotti di 2 schiere di cocciuti.. e m’infastidisono i dialoghi di catechesi spicciola.
Al Rototom ho gioito persino della visione di Adamo ed Eva, una coppia di tizi nudi e crudi, con una pezza sui genitali e qualche segno di colore in faccia, che passeggiavano tenendosi la mano. Hippies di vari generi, fino ad arrivare alle comunità montanare nostrane come gli Elfi, fedeli praticanti del biologico. Ma il gruppo più numeroso è quello dei seguaci della ganja, dai rastafariani africani immigrati agli universitari in vacanza. Tutti in cerchio, tutti gioviali, tutti pacati, tutti robbosi. è bello aspettarsi di tutto e, quando accade, stupirsene curiosi, bambini. è bello non avere fretta, scambiare chiacchiere con chiunque, ricevere sorrisi, sentirsi alla pari. è bello sovrainterpretare ed esasperare l’attività del pensiero senza dar direttive precise al proprio corpo. Ma costa parecchio, quella religione si paga, con i cash e con la lucidità. e business e demenza non sono forse prerogativa di Babilonia? piccole incoerenze da non sottovalutare.

Ad ogni modo non sostengo del tutto Marx visto che ritengo che nessuna religione –satanismo pro sacrifici a parte-, per quanto oppiacea sia, debba essere messa al bando; ma ognuna (soprattutto quelle inculcate) va sottoposta a vaglio, questo sì, e di continuo.. senza mai darsi pace.

Saturday, June 16, 2007

l'ora è dell'Albania

ah, quanto mi manca la Terra delle Aquile! i miei rapaci preferiti non si smentiscono mai, e spero non sia solo un montaggio il video dell’albanese che ha bellamente sfilato l’orologio a Bush. i nostri vicini di casa hanno l’occhio lungo e gli artigli, ma per me restano maestosi, anche se si lasciano abbindolare dal gingillante occidente, se sognano di volare via dalle loro montagne, se appena usciti dal guscio si aspettavano di essere accuditi da qualche fantomatica madre patria, che in realtà è solo matrigna e li rinnega. Loro si sono sempre illusi, ma non hanno famiglia. Sono orfani e nella loro infanzia sofferente avrebbero dovuto darsi da fare un po’ di più, credere solo nelle loro forze, capire che il loro futuro non sarebbe dipeso positivamente da agenti esterni. Ogni aiuto arrivato dal cielo era ingannevole, ogni salvatore o programma governativo di sollevazione loro impostovi si è rivelato fallimentare.
Basta, con l’accettare di essere dipendenti da qualcuno! Popolo della Shqipëria, devi reagire con l'atteggiamento delle tue vecchie donne, che stanno sedute sui gradini a cucinare chofte guardando storto chi offre loro l’olio per friggere. Fidatevi solo di voi stessi, è questo che dovete imparare da secoli di dominazioni e dittature. Siate crudi e stringete i denti, se vi sentite abbandonati avrete abbastanza grinta per rimboccatevi le maniche. Un gesto sardonico come lo scippo del presidente deve assurgere a simbolo di sfida ed inaugurare un periodo nuovo, non confermare una tradizione di reati sulla falsariga dei Rom. se sventate la flagranza di reato siete svelti, ma siete furbi solo se vi ponete ad un livello idealmente superiore a quello del potente corrotto. insomma, ciò che vi chiedo è di farvi una comunità di novelli Robin Hood e non rimanere intimamente profughi, per dimostrare ai vostri capi di stato ed ai razzisti del vicinato, italiani greci od ex-jugoslavi che siano, che siete liberi. Quindi non più furti e sotterfugi, da parte vostra serve una presa di posizione antiparassitaria. siete sempre stati indegnamente considerati delle zecche, fino ad adagiarvi in quel facile ruolo..perché non indicate a chi vi abbaia contro chi è che infesta davvero il mondo? sputateci metaforicamente in faccia, tenetevi stretto l’orgoglio spogliandolo della testardaggine.. infine assurgete ad esempio di tolleranza etnica e religiosa (perchè di convivenze fraterne come le vostre ce ne sono poche, altrove). siete ibridi bastardi, fate leva su questa vostra ricchezza.
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Per pochi voti vi siete addossati un primo ministro destroso, per bendare forse le piaghe ancora aperte del regime stalinista. avete abbattuto la statua di Enver Hoxha, ma a Tirana piazza Skanderberg esiste per ricordarvi di condurre battaglie contro le oppressioni, smettetela di aspettare placidamente che piovano miglioramenti! una volta salutati Alia e Fatos Nano, attenti a non sprofondare sulla sponda opposta.. tanto i brogli elettorali avvengono su entrambe le rive. mi chiedo se il vostro calore per DoubleU, l’americano medio, non sia dettato dall’influenza che i media italiani hanno nelle vostre casette..ma capite, vero, la contraddizione di guardare il tg4 e tener appeso alla grondaia un pupazzo affinché scacci gli spiriti maligni?
Dopo bunker e kalascnikov, la mafia e gli sfollati. e dopo quelli, la stasi, perché non si fa il pane senza farina: l’atavica faida non si sposa con la moderna giustizia e non si può sviluppare l’industria senza elettricità. Non cercate ottusamente l’oro in un sistema che vi colloca nel gradino più basso, quello con lo zerbino. Cessate la diaspora e ragionate sulle vostre potenzialità; so che è arido ma trovate il modo di coltivare il vostro paese. Ec me shëndet & mirupafshim..

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La smentita: Bush si era prudentemente sfilato l’orologio da solo. È il più misero tra i miseri. Si lancia paternalistico tra la folla come converrebbe ad un capo amato ma poi la teme come chi, consapevole della propria disonestà, si aspetta dei torti karmici. bah.

Wednesday, May 23, 2007

caccia al credito, il gioco della laurea

attenzione attenzione! svogliati alzatevi!guardate negli anfratti dei corridoi e nelle aule studio, potreste sorprendentemente trovare un volantino plastificato e firmato Alma Mater Studiorum del valore di 1 CREDITO FORMATIVO, come fosse un bollino punti coop. per aggiungerlo a quelli ottenuti con gli esami dovrete semplicemente presentarlo in segreteria.
non importano il vostro piano di studi od il vostro dipartimento.. il vantaggio va a chiunque e potreste laurearvi prima del previsto.. non è neanche stato specificato il limite di crediti che si possono registrare!
se non ne vedete in giro (perchè nascosti od esauriti) bisogna chiamare la segreteria per sapere subito dove sono stati messi, se no chiedete pure a me che ho degli agganci.. ma in fretta! la loro verbalizzazione scade il 15 giugno!
l'avviso di questo troppo taciuto condono d'esami è sul sito ufficiale (non andate sul normale unibo.it, questo è di portata maggiore perchè collegato a tutti poli italiani). buona ricerca, eheh..

Monday, May 21, 2007

delirio comico

ho appurato che gli sudenti più strani, qui sotto alle 2 torri, sono i marchigiani e gli abruzzesi, gli uni per il loro accento ibrido tra il romanesco e il romagnolo, gli altri per il viso inespressivo che non distingue la serietà dalla celia. ti mettono a disagio non facendoti capire se stanno scherzando o meno, e questo di per sé è già una burla. tra gli esemplari degli abruzzi ho conosciuto il principe dei buffoni, un certo Nicola, in arte Peter, di giorno genio in giurispriudenza, di notte maniaco del dispetto e schizofrenico imitatore. che tu sia ad un festino casalingo, in piazza verdi o in un circolo arci, non puoi non notare la sua mimica invadente. sa i testi delle canzoni di Bregovic a memoria, sputa acqua addosso alle ragazze fingendo un conato di vomito, si trasforma a richiesta in un politico qualsiasi. i primi 10 minuti che gli ho parlato, questo inverno, mi ha irritata per la sua molestia di stampo nerd, ma dopo una sua performance ho iniziato ad ammirarlo. e voglio promulgare il video che ha realizzato alle superiori sulla linea dei Monty Python, Se non lo sai non lo parlare. applausi!

Thursday, April 26, 2007

Autogestione

che c'è in programma questo weekend? discutere sul copyright facendo massaggi shiatsu, costruire pannelli solari e allestire uno spettacolino teatrale, produrre liquori, tofu, profumi per poi ballare più allegri un sound giamaicano, interrogarsi sul cooperativismo ascoltando un gruppo hc, creare un fumetto stando sdraiati in tenda, conoscere nuove persone cucinando insieme.. queste ed altre ancora le proposte di Libera assieme all'UnioneSindacaleItaliana di Modena ed al gruppo Rivoluzi Gilioli. per 4 giorni nella rilassante campagna di Marzaglia si terranno workshop, concerti, banchetti, conferenze e mostre. prima della minaccia-autodromo, un'occasione di scambio, per imparare e divertirsi.

Wednesday, April 11, 2007

gente che va a Dublino

Ecco il resoconto non tanto dei 5 giorni trascorsi nella city di joyciana memoria, ma piuttosto dei fugaci incontri avvenutivi. Perché ciò che conta dei viaggi sono le persone..no?

- davanti al nostro Brown Hostel (nome tutto un programma. metonimicamente, "marrone" equivale a "merda", anche se forse è il miglior ostello in cui io sia mai stata) ci accoglie una folla divertita, l’atmosfera è famigliare e..calda. tutti bisbigliano fissando un fumo che avevamo notato già all’inizio della Lower Gardiner Street.. forse è il nostro arrivo che ha innescato l’incendio, tra di noi c’è un rosso malpelo che gufa. ho la tentazione di avvisare mia madre per imparanoiarla, ma l’arrivo dei pompieri, the Dublin Fire Brigade, mi distrae. Poi il ritmico suono dell’ambulanza, che ci accompagnerà mattino pomeriggio e sera per tutti i giorni della nostra permanenza. Un allarme che ci dà l'illusione di una capitale adrenalinica.
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- Homo Pacificus, anche detto Il Frate: barese in mutande assuefatto all’olezzo stagnante di una camera da 16 mista e con finestrella fittizia (il vetro c’è, ma non si apre! però non saremo certo noi a far scattare la denuncia). questo personaggio sciancato dorme in uno dei letti da noi prenotati, così io riparo su di uno libero per caso (che poi ogni sera assegneranno a gente nuova, buttando per terra la mia roba -le lamentele non mi risolveranno nulla-). l'homo pacificus ci chiede subito cosa faremo durante la giornata e dopo che usciamo una di noi torna un attimo in camera per prender la sciarpa e lo sente raccontare al cellulare i nostri programmi..mah! solo pettegolo? al nostro rientro qualcuno ha dormito sul letto della Vale, nel suo sacco a pelo. ci indigniamo un po' ed intanto il frate fa lo gnorri, poi ci avverte che qualcuno lì ruba, perchè gli hanno bevuto tutto il vino. gallina che canta ha fatto l'uovo, ma almeno se mi ha fregato lui il bagnoschiuma ci sarà una puzza di piedi maschili in meno. invece il surplus della colazione lo razziamo tutti, italiani e non. oltre al letto l'homo pacificus ed io una sera ci contendiamo anche il posto davanti ad internet, ma lui è laureato in economia e gioca in borsa, la mia e-mail deve aspettare. un tizio mi dice che il frate ci sa fare, negli affari, così sfuma tutta la mia benevolenza per uno che mi sembrava un poveraccio emarginato.
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- la penultima notte, verso le 3, scopro uno zaino sul mio materasso e vado a disturbare un receptionist musulmano dicendogli che mi hanno rubato il posto letto. Lui se la ride. Gli chiedo almeno un lenzuolo (attenzione alla pronuncia, evitiamo figure di “shit”) ed un cuscino. Lui ridendo risponde che i cuscini sono esauriti. Vabbe’ allora dammi ‘sto sheet e magari una coperta, che si gela. Anche le coperte sono finite, e ride. Demoralizzata, per ottenere almeno un letto sputtano l’homo pacificus raccontando di come mi abbia spodestato il giaciglio ed insinuo che non abbia nemmeno pagato le notti e sia uno scroccone infiltrato. Il receptionist ride e se ne frega. Mi va a prendere una catasta di sheets, poi eureka, va a fregare una coperta tra quelle del personale. Ora rido anch’io, pregustandomi il divano ed un sonno a luce accesa nella sala; ma quando, ormai alle 5 del mattino, passo per la camera trovo un letto occupato solo da uno zaino e me ne approprio.
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- Ricardo: nato alle Mauritius, vissuto in Francia, lavora a Dublino e parla molto della sua girlfriend di Roma. Ma è troppo cittadino del mondo per fossilizzare i suoi pensieri su un’italiana, così, uscito dall’ospedale after work, passa tutte le sere all’Ostello Marrone per ripassare le lingue (soprattutto in quel senso) e far da cicerone alle turiste. Abbiamo notato che si offende se lo si sfrutta come NewsSpettacolo senza offrirgli nulla in cambio, ma noi tifavamo per la romana..
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- la prima sera ho già perso le keys del lucchetto del trolley. dormo vestita ed il mattino dopo mi alzo prima della altre per portar la valigia da un negoziante che mi sega il padlock in mezzo alla strada. visto quanto l'uomo è so kind e quanto è so simple l'operazione, potrei mettermi a rubare luggages e farmele aprire da lui..
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- Federico, elegante laziale, ha fatto gavetta nell’informatica a Milano ed ora cerca casa a Dublino perché qui il suo campo è retribuito benissimo ed una volta che si viene licenziati, dice, vengono restituite le tasse salariali. Si è fatto spostare da camera nostra ad una room con finestra vera finché non trova un appartamento, cosa difficile lì perché un requisito basilare richiesto dai locatori agl’inquilini è uno stipendio sicuro, ma paradossalmente per essere assunti regolarmente è necessario il PPS number, un numero sociale personale che si ottiene se si ha una residenza. Dato questo circolo vizioso pregnante della microeconomia irlandese (circolo che tuttavia molti immigrati, polacchi in primis, riescono a superare), il sistemista informatico di belle speranze soggiornerà nell’Ostello Marrone per molti altri giorni, in una placida attesa di carriera.
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- serata al Pravda, il locale dei miei dreams suprematisti e costruttivisti. Già l’insegna attira l'attention, sfruttando la signorina di Rodchenko che propaganda i libri (è l’immagine ripresa dai Franz Ferdinand, per chi non s’interessa di avanguardia russa). Dentro, manifesti riprodotti in ogni parete, dietro al bar affrescata la locandina di Октябрь (Ottobre) del "corazziere" Ejzenštejn, il poster di Metropolis (by Fritz Lang, of course), la falce dipinta col martello su una vetrina di birre e, dulcis in fundo, sulle porte del bagno,“colpisci i bianchi con il cuneo rosso” di Lissitzkij, che vista l’ubicazione potrebbe anche alludere to the sexual act. Con spirito rivoluzionario sbevazziamo, occupiamo una piccola pista per ballare un indie-rock un po’ datato (ma a Dublin tutto mi pare anacronistico, in ritardo.. e questo è il suo fascino e la sua noia). Dopo un po’ si uniscono alle danze un tizio 60's style e un caio fan dei Libertines con le loro amiche burrose che si fanno largo. Uno mi parla dell’Eamon Dorans, uno dei suoi disco-pub preferiti nella zona del Temple Bar, che fa musica alternative-rock (ma dipende dalle serate, noi ne beccheremo sia una dark che una hip-hop..) e di Milan and Florence.
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- the man of the cemetery. tutto va storto, la guida cartacea segna una fermata fantasma per il bus che porta al Glasnevin cemetery. la cerchiamo camminando un bel po', ma il tempo passa e rischiamo di non riuscire a vedere il cimitero, così si chiamano 2 taxisti. il nostro Travis Bickle, seduto alla guida alla mia destra, è preoccupato che la necropoli a quest'ora sia chiusa alle visite, ma poi ci scarica senza accertarsene. Effettivamente i primi cancelli che troviamo sono sbarrati, ma l'area è ampissima quindi iniziamo a percorrere il perimetro delle mura contando di trovare qualche varco. impaziente, lascio proseguire le altre sul marciapiede e scavalco la recinzione senza bucarmi i jeans. vago per un quarto d'ora, ed eccitata dal trovarmi alone mentre il sole tramonta su quell'immensa distesa di graves protette da cipressi, edera ed altra vegetazione mortuaria, sovraccarico le digitali della Claudia e della Vale. le teste dei defunti sono ad ovest, per cui contro luce fotografo le lapidi dalla croce celtica. alcune però hanno scolpita una $ da Paperon DePaperoni di cui non conosco il senso, altre sono troppo kitch.. I don't like them. i confini del cimitero si perdono dietro collinette, all'orizzonte le fabbriche rovinano la solemn atmosphere. finalmente scovo una zona che sembra stata colpita da carestia, con tombe rade e cumuli di terra. è ora di raggiungere le ragazze, così provo a gridare (tanto il quartiere è metà morto metà industriale), a vuoto. esco per cercarle, ma una volta in strada non vedo nessuno. un passante mi ha visto saltare giù dal cancello e mi si avvicina frettoloso.. una ramanzina? attraverso il rumore delle cars sento che mi urla "Hey! there are four gates open, over there!". che caro, qui la gente ti offre aiuto anticipandone la richiesta. arrivo ad un cancellino con la catena aperta, le altre sono passate di lì. sulla guida leggiamo che qui Joyce non è sepolto.. argh! [è a Zurigo]. ce ne andiamo, il sole è ormai sparito behind the hills.
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- gli spartiati di Cambrige, una possente combriccola di rugbisti con spirito goliardico ed umorismo inglese, abbastanza pessimi. all’ora di cena (per noi, mentre tutti gli altri ospiti han già digerito e son pronti per uscire) arrotoliamo i nostri spaghetti con un sottofondo di grida da combattimento che c’incuriosisce.. Sono i ragazzi di una squadra di rugby radunati in un corner della saletta-mensa, ognuno agghindato con elmo, scudo, gladio o pugnale, tunichetta sexy sulle chiappe ed ai piedi caligae oppure infradito. Urlano per un bel po’, sono un misto tra spocchiosi confratelli made in u.s.a. e bambine esaltate prima di una partita a pallavolo. Comunque né noi né chi passa per andar in bagno o in camera li degniamo di grande attenzione. Finito il cerimoniale sbraitato, impugnano le armi di plastica ed escono così, praticamente naked, a sfidare le cold evenings d’Irlanda (ovvero 5°C ventilati). Quando rientriamo dalla serata stiamo un po’ nella sala a cazzeggiare e ci becchiamo anche il rientro dei Lacedemoni dalla battaglia contro l’alcool. Si fermano a conversare con vocioni cavernicoli ed un accento stretto da veri Lord. Mostrano fieri a noi pulchrissime pulzelle graffi e lividi freschi freschi su torace, schiena e gambe.. my god questi si sono menati davvero. Cantano l’inno irlandese (sono le 3 a.m. passate). Io ho poco tempo per ascoltare le loro stronzate, perché ho appena scoperto qualcuno a dormire nel mio letto, come nella favola degli orsi, ma Oliver, che più che ubriaco mi sembra assonnato, m’impezza. "Verremo a giocare in Italia, ..tomorrow we will return to the college, ..perché sorridi poco?, ..blah blah" e noia, l’inglese degli inglesi è difficile da seguire. Dopo Oliver parte a parlare con la Vale che sbava per il rugbista col viso dolce e che a me sembra un hobbit... All’improvviso Sparta indice le elections of the most beautiful girl tra di noi a suffragio maschile, mentre noi avremmo dovuto votare il più figo. Ci siamo opposte a questa rottura of balls offendendoli e pian piano, tra l’ora tarda e l’incompatibilità di argomenti, abbiamo trovato la quiete nei nostri letti puzzolenti.
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- gli universitari di Toulouse, un caro ragazzo di Lyon & un nerd parigino (tutt’ossa+brufoli+occhiali+sorriso intimorito.. insomma l’antitesi dell’immagine che abbiamo dei garçons de Paris). La Vale punta il primo, e gli propone una serata fuori con noi, il nerd lo affibbiamo alla Cami come scotto da pagare per aver primeggiato nella graduatoria per l'Erasmus a Parigi. Aspettano mogi che ci prepariamo in bagno dove, dimenticandoci di loro, perdiamo tempo in chiacchiere mentre la Linda lentamente si trucca, uscendo praticamente identiche a prima. Si va per pub e sperando in un'altro dj7 dark/new wave dirigo tutti all’Eamon Dorans per ballare un po’, ma becchiamo del metal upstairs e rap/hip-hop con gente del ghetto downstairs.. serata non proprio geniale. Poi vedo la Vale in disparte e la Linda che straparla con Lione, e tutte le altre che vorrebbero ubriacarsi per la disperazione (anch’io, che contavo sul fato per rivedere Jack), ma coi prezzi che ci sono rimpiangiamo di non aver fatto scorta di beer vodka e rhum alla Little. una volta rincasati i 2 francesini si mimetizzeranno con la mobilia non reggendo il confronto con l'imponenza dei rugbisti inglesi.
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- la mia buona azione scout: quella sera c’eran 2 ragazzi africani davanti al bancomat che discutevano, passando li ho salutati con la mossa da “yo, bros!” sfottendo gli occhiali da sole di uno di loro e li ho invitati a far 2 foto con noi. Erano molto contenti ed hanno dimenticato (o per lo meno rimandato) i diverbi, che gioia.
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- intenzionata a ricaricare il cellulare (cosa di cui mi scordo subito, condannandomi ad essere irraggiungibile per vari giorni) nella relax room, che sembra superstite da un party zeppa com'è di lattine di birra e bottiglie secate sbattute sui divani, socializzo con una francese ed un krauto (perchè ha l'aria di mangiarne tanti) tedesco che dell’Italia conosce solo il Garda, tanto per convalidare l'impressione che il lago sia meta prediletta dei crucchi. a proposito, in Irlanda the garda è la polizia.
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- coppia spagnola nella nostra camera da 16, lei una cozza lui un bel nano con cui stringiamo a relationship. si rivelano fratello e sorella (con dubbio d’incesto), ed hanno le sigarette che qui costano tanto. stanno sempre con con una 30enne di Roma che non ci caga pari, e durante una dinner conosciamo 2 loro amici. con uno, ciccio e simpatico, lotto per la posizione davanti ai fornelli mentre lui controlla la cottura della "pizza 2euro" (assurde ed offensive pizze spessissime e con condimenti da voltastomaco, molto in voga nell'Ostello Marrone) nel forno che non si chiude, ma a cui lui ha ingegosamente rimediato incastrando lo schienale di una sedia alla maniglia, occupando metà spazio del cucinotto, già invaso da 10 persone. tutte le volte che apre il forno urla “ostia!” perchè si brucia e mi spiega che è un'imprecazione che ha ismparato a Roma. ma nonostante la sua attenzione culinaria, la pizza gli si carbonizza quasi del tutto (I've made a photo); al contrario, i nostri spaghetti non rischiano di scuocere perchè funzionano 2 fornelli su 6 e non si capisce quali essendo senza fiamma, per cui ognuno sposta le pentole a caso in cerca di calore e non si accorge se le piastre vengono spente o no. è poi questo il motivo per cui gli ostelli vanno a fuoco..
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- famiglia resca. una coppia ripara nell’ostello, forse con la speranza che i 2 bambini sviluppino solidi anticorpi, diventino poliglotti e crescano nella promiscuità di norma imperante tra i giovini viaggiatori.
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- tra i pochi e laidi buskers che posteggiano the ass lungo la George St., meritano menzione un cantastorie texano perchè in virtù di vecchio ubriacone regala performance spassose, una giapponese ermafrodita che strimpella dimessa dietro un negozio la typical arpa irish (che è il soggetto impresso su ogni euro e cent.. qui le opere artistiche simboliche scarseggiano), un signore che gira una manovella per canzoni da lunapark dell'horror con un disimpegno che lascia trasparire che le sue ambizioni nella vita erano altre.
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- in un pub mi si avvicina un Oscar Wilde goffo e provolone che liquido bruscamente. come un rifiuto esce in Crown Alley Street barcollando e penso che se fosse davvero la reincarnazione del brillante dandy lo ammirerei nonostante le apparenze. Ma visto che un dandy è il risultato di un’esteriorità costruita, di un'impostazione estetica che appaga i sensi, deduco che non si tratta di metempsicosi e che mi trovo al cospetto di un comune ubriacone.
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- cameriera cinese snob, alla quale ordiniamo alle 22 p.m. (too much late for an irish dinner) 6 portate abbondanti di salsiccie e patate, piatto un po' più economico del tipico fish & chips. ce lo serve mentre noi abbiam già tirato fuori dalla borsa il pane da toast comprato il giorno precedente, e ci vedrà fare scarpetta con le ultime briciole.. addirittura io la fermo prima che mi porti via il piatto perchè, stronza, non ho finito di leccare! i tourists hanno sempre fame, si sa. ordiniamo le birre, ma per l'acqua si fa rigorosamente la capatina at the toilet per riempire the bottle, 2 o 3 volte (ovviamente quando viene il mio turno la cameriera ci nota, con espressione di dissenso). il pub is full of people, there's a rock concert e forse la cinese odia le folle (paradossale, no?) perchè diventa sempre più irritabile, spostando bruscamente le sedie per prenderci i bicchieri e sbuffando alle nostre ulteriori ordinazioni. o forse ha dei parenti in Italia che si preparano a manifestare..
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- Robert, dubliner folgorato dall’ammaliante Camilla, le regala una toccante cartolina col volto del vecchio Beckett. mi mostro invidiosa e prontamente lui me ne dona una identica, e ci aggiunge le dediche. è un philosophy graduate, e come previsto non risponde alla mia answer (poco disinteressata) riguardo al suo work attuale.. sarà precario o disoccupato. Intanto, un suo amico sudamericano, fa vanto del suo vocabolario siciliano e del suo sorriso peloso che fa capolino da jeans a zampa molto out.
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- rumeno con postura ed abbigliamento alla Fonzie. è l’ultima sera, noi siamo appena rientrate e stiamo sveglie fino alle 3 in attesa del taxi per l'airport ed arriva questo tipo alto che si mette a dare pugni al distributore di merendine in cui ha infilato una moneta nonostante ci fosse chiaramente scritto "out of service". sconsolato ed insonne si stravacca vicino a me e la Vale che giochiamo a dama ed approfitta dei nostri sguardi stanchi, incapaci di fulminare i rompicoglioni, per sfogare le sue frustrazioni. È arrivato in Irlanda adolescente, ora ha sui 22 years e vive negli ostelli, anche se ha un good work come collaudatore e traduttore (ing-rum, ingl-ita) di giochi per playstation. Ha testato anche tutti gli hostels di Gardiner Street, ma dice che purtroppo solo uno è munito di lavatrice, ed in quello ci va la domenica, per lavarsi i vestiti. Non trova casa e sente il peso di appartenere ad una minoranza etnica “i rumeni, qui, sono tratati como sìngari!”: quando va in giro con la sua cumpa dell’est volano sfottimenti e provocazioni, a cui la gang immigrata risponde di botto venendo alle mani “perché se uno viene da me e mi dice 'dammi mio portafoglio, sìngaro!' e io gli dico 'no, non ho portafoglio, rubato niente!' e lui 'schifoso rumeno, torna nella merda!' allora mio amico grosso tira un pugno al ragasso e io non posso fermarlo”. Questi pensieri, compreso quello della lavatrice, non lo fanno dormire, anche se dovrebbe perchè domattina andrà al lavoro “ancora con questi vestiti, non mi tolgo vestiti perché stò sveglio, anche ieri.. è difficile dormire, qui”. Arriva l’ora in cui però dobbiamo smettere di ascoltare il suo soliloquio e prepararci alla partenza. Sparisce un attimo poi mentre scendiamo con le valigie lo vediamo steso su un divano “se vuoi noi abbiamo liberato 6 letti in quella camera, già pagati per stanotte”, lui mi biascica un “grasie” ma non si muove. non si è ancora tolto neanche la giacca di pelle. Non ho capito se Fonzie il letto non l’aveva o non lo voleva proprio.. dopotutto era un duro.

Thursday, February 22, 2007

Scalzone in prescrizione

ecco un vero signore, che suscita rispetto. senza conoscerlo, azzardo ad asserire "Oreste, uomo onesto". persona e personalità d'altri tempi, da cui si dovrebbe imparare tanto. peccato per me non aver potuto andare alla manifestazione (pacificissima, come lui stesso auspicava) a Vicenza sabato 17; lui c'era. perchè, latitante in Francia dall''81, ora è tornato e fa sentire la sua voce, senile ma energica e coerente con un pensiero ancora lucido e non superato, un pensiero che non sfuma, che non accetta di seguire una logica di sconfitta. non mi sembra che le sue aspirazioni si siano nostalgicamente arenate all'esperienza della Comune parigina, ma più che altro che voglia "riproporne" l'organizzazione contestualizzandola nella nostra Italietta, testimoniando che certi ideali, seppur vecchi, sono ancora vivi in qualcuno, e possono essere sostenuti da cultura e realismo.
non intendo idolatrarlo, anzi. da sue varie affermazioni percepisco molto autogiustificazionismo, un po' di paraculaggine ed una particolare fissazione per i problemi che lo toccano direttamente. ma è poi una cosa abbastanza normale, in politica come per ognuno di noi.
comunque quello che mi preme è di andare oltre alle sue ragioni, e sfruttare alcuni suoi concetti [evidenzio in rosso le sue parole]:
"Bisogna agire su alcune pre-condizioni" sociali che "generano i mostri"."basta guardare cosa è successo a Catania per una partita di calcio. Cose mostruose, ma tutti continuano a dire 'scoviamo i mostri' e nessuno a chiedersi il perché e il per come si creano questi mostri". molti di questi mostri [per me "mostro" non è altro che una sfaccettatura del più generico termine "umano".. ma devo sorvolare] giocano a terrorizzare la società impugnando impropriamente vessilli rivoluzionari, non mossi da spirito di giustizia ma semplicemte incanalando il loro istinto distruttivo in un ideale preconfezionato, depauperandolo, allettati dall'idea di essere protagonisti di un eroico martirio. dice infatti Scalzone: "se non ci fosse il sacrario dei prigionieri politici i giovani spaccherebbero comunque qualcosa,come accade nelle banlieues parigine, però non andrebbero a cercare questo filo rosso"."se volevano tagliare questo cordone ombelicale avrebbero dovuto fare un'aministia"."Anche solo per essere realisti, bisogna volare alto, andare in profondo. Prendere da angolature preliminari." parla di pre-condizioni, pre-liminari.. pre-venire, quindi. eh, per prendere pre-cauzioni ci vuole lungimiranza, che sarebbe un grande sforzo per chi vive nel pre-sente (e per chi ne è pre-sidente).
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"Qualcuno aveva evocato la 'ragionevole' idea direttrice di una soluzione politica d'amnistia per il contenzioso mai risolto –anzi, 'residuo sempre più irrisolto'– dei cosiddetti anni di piombo (gli anni di quella che, con sguardo d’insieme e necessaria distanza, potrebb'esser definita una lunga onda d'urto di sovversione sociale, terreno di coltura del prodursi di uno 'stato d'insurrezionalità endemica prolungata, subacuta e cronicizzatasi')".
"un’amnistia è sempre anche reciproca": amnistia del contenzioso, di 'debiti', 'crediti', identità di 'vittime', percentuali di 'colpa'. Questo, non ha nulla a che fare con pacificazioni dei conflitti. Anzi io parlo dell'idea direttrice -che, per dirla con Foucault, è diversa tanto da utopia che da velleità- di un abolizionismo penale radicale".
l'insistente richiesta di amnistia da parte del tenace Oreste (che la sostenne anche attraverso lo sciopero della fame, nel 2005), oltre ad essere una clemente estinzione della condanna rivolta qui a casi specifici, credo che voglia essere interpretata in un senso lato, come valore a cui tendere -applicabile anche nelle relazioni più intime tra le persone- di non-vendetta e prescrizione dei rancori..un qualcosa di associabile al perdono, che è bene che ci sia anche a riconciliazione non avvenuta: anche quando i dissidi persistono e a maggior ragione quando questi si sono evoluti, un'amnistia tra le parti può aiutare a non accumulare odio e fraintendimenti. che vanno superati stando però attenti, ovviamente, a non lasciarli cadere nell'oblio e nell'indifferenza..

il cordoglio dei coglioni


PRODI DA' LE DIMISSIONI.
et rien ne va plus..

Friday, December 29, 2006

giudizi universali 2006

E sono passati, mesi vuoti di scrittura cybernetica. Vuol dire che sto bene? Anche, sì.."giro, vedo gente.. mi muovo, conosco, faccio cose..". Ma non importa: è meglio che la mia personalità torni a rifugiarsi dietro uno pseudo-anonimo pseudonimo. Sibyl Vane non è mai morta. Erano tutte chiacchiere da gossip londinese ottocentesco. Dorian era un pretesto ed è lei ad averlo sfruttato. Quindi parlate della sua arte, della sua recita.. non vive che per quello. Il camerino rimanga privato. Ho ritrovato le chiavi, così non entrerà che chi desidero.

In questo tempo pieno, dicevo, ho tralasciato di discorrere di notizie importanti, che so, Oaxaca, il caso Welby, il partito dei pedofili ad amsterdam, la finanziaria, "Fascisti su marte", cose così, mica robetta. ho perso quei treni, adesso devo parlare di frivolezze come vuole la nostra "tradizione" natalizia, pensare a come riempire le feste (con una festa?), al capodanno a Firenze.. e al Giudizio Universale 2006!
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1) THE KNIFE - silent shout
2) CLEARLAKE - amber
3) MATMOS – the rose has teeth in the mouth of a beast
4) ONEIDA – happy new year
5) ELLEN ALLIEN & THE APPARAT- orchestra of bubbles
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6) TV ON THE RADIO - return to cookie mountain
7) ERASE ERRATA - nightlife
8) ARCHIE BRONSON OUTFIT- derdang derdang
9) PONY HOAX - she’s on the radio
10) LIARS - drum’s not dead
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11) THE RACONTEURS - broken boy soldiers
12) THE FIERY FURNACES - bitter tea
13) THE THERMALS - the body. the blood. the machine
14) THE DIVINE COMEDY – victory for the comic muse
15) BEIRUT – gulag orkestar
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16) BLACK HEART PROCESSION - the spell
17) BAND OF HORSES - everything all the time
18) BUILT TO SPILL - you in reverse
graziati per i loro singoli:
19) I LOVE YOU BUT I'VE CHOSEN DARKNESS – fear is in our side
20) YO LA TENGO - I'm not afraid of you and I will beat your ass

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21) I’M FROM BARCELONA - let me introduce my friends

22) AMUSEMENT PARKS ON FIRE - out of the angeles
23) JOHNNY CASH - american V: a hundred highways
24) THE RADIO DEPT. - pet grief
25) SIX ORGANS OF ADMITTANCE - the sun awakens

Friday, September 15, 2006

tristezze

ho constatato oggi, con una persona che di mestiere sonda le menti, che è la prima volta che sono triste senza goderne. che abbia finalmente (già mi manca..) vinto sulla melanconia? quel sottile masochistico piacere del dolore fine a se stesso, in cui mi crogiolavo e aggrovigliavo senza scampo? mi rendeva impotente nei fatti ma mi dava una grande soddisfazione nel considerarmi autonoma, poichè in quella solitudine un po' forzata ero l'unica in grado di comprendermi ed il mio essere non si disperdeva e non s'intaccava con altri, anzi con orgoglio si autoalimentava, si vomitava e poi si ricibava di se stesso, all'infinito, sempre più marcio e con sempre meno fibra, tra spasmi e contorsioni, ma fiero di non accettare l'aiuto di nessuno.
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mi chiedo se quella fase autocelebrativa di male autoindotto mi riguardi intrinsecamente o se fosse provvisoria ed ora sia stata superata per sempre. e mi chiedo se voglio davvero abbandonarla.. Ma per il momento sono costretta dalle circostanze ad elevarmi ad una "tristezza cosmica, quasi leopardiana..", non mi sono più accartocciata in fondo al pozzo, mio regno, sono, al contrario, stata stirata nell'universo ed ho anche troppo spazio per muovermi, ma ora devo anche fare attenzione a tutti gli altri. responsabilità.
mi osservo e mi giudico in base a prese di coscienza arrivate come mazzate semplicemente perchè si sono buttate giù dal palazzo della teoretica per poter essere finalmente vissute.. E la mestizia che deriva da queste consapevolezze non posso fare a meno di diffonderla, ha una spinta propria per cui "si espande tutto intorno a te; le tue relazioni, soprattutto le più strette, le stai già mettendo a dura prova" scrutandole sotto questa nuova luce blu.. le incrinature del mio mondo, che avevo notato da tempo, si svelano essere pericolose crepe.. tanto meglio! dove le fondamenta non reggono ormai più preferirei un crollo totale piuttosto che una riparazione posticcia, un vano restauro.
inoltre, nonostante il mio animo fosse cattivo, un certo torpore lo teneva legato a poetici sentimenti, come un bambino che picchia il suo cane per il gusto di esserne padrone pur volendogli tanto bene, invece adesso ho uno sguardo purista di fondo ma incrudito dall'esperienza, come si addice ai cari nonnini burberi (e qui mi sorge un quesito: l'età di mezzo l'ho saltata? il periodo adulto non può essere superfluo..o, al contrario, evitarlo è l'unico modo per continuare a ribellarsi, per non abituarsi né accontentarsi mai, per non dimenticarsi cosa non va e cosa vogliamo realmente? purtroppo vedo che per i quarantenni il confine tra stabilità e fissità, costanza e noia, è troppo labile).
l'insofferenza che provo comunque rimane una costante, però prima reagivo sprezzando da lontano ogni palazzo e bestemmiando al vento; adesso è propulsiva, voglio smantellare i sistemi tarati e riuscire a sopportare il vuoto che causerò intorno a me finché non ne saranno pronti di nuovi [quindi il fine è edificante, non come una distruttrice di Graham Greene], costruiti con più accorgimenti. il rinnovo è una cosa che va fatta periodicamente, perchè anche i templi illuminati prima o poi diverranno obsoleti e fatiscenti, perciò bisogna stare all'erta.. estote parati.
ecco, al solito sono pesante come il mio nonno montanaro. o così o ragazzina spaccaballe, non c'è scampo :)
che canzone dei pixies sei? "Where is my mind?"

Friday, September 08, 2006

Madagascar #2

L'innocente si corrompe con una caramella.
Non date bon bons ai cuccioli d'uomo, perchè se poi vi fermaste ad osservare l'effetto sortito vi accorgereste che è disastroso. le Loro dita luride ed ora appiccicaticcie torneranno celermente a tendere verso le vostre tasche: ecco il danno, un'insaziabile bramosia di dolci. anche se vi pentirete di quello sconsiderato atto da benefattore improvvisato, non potrete più riparare alla decadenza da voi avviata, perchè rubare una caramella ad una bambino, soprattutto dopo avergliela offerta, non è affatto facile come si crede.. oltre che sadico.
il nostro zucchero porta carie, marciume e parassiti prolificano dopo solo un attimo di dolcezza. si scioglie in fretta, i cristalli si sperperano in gola. una volta contaminati i palati, sconfiggerne la diffusione richiede tanta forza d'animo, nonché la certezza di un sapore migliore nella medicina. e chi ha tutta la forza necessaria? chi speranza e coraggio per affrontare la cura? rari asceti, nessun'altro è immune. Vediamo bene come noi appestati sprofondiamo sempre più nel grasso..perchè dunque tentar di diffondere il nostro mieloso male? condividere un morbo con chi ne era scampato vi sembra solidale? Non pensiate a qual buon gusto state facendo provare agli affamati, ma che per colpa vostra i Loro stomaci ribolliranno/si rivolteranno! e non crediate che la Loro innocenza sia ingenuità, ignoranza o stupidità! l'innocenza è purezza, pace e fiducia; mentre noi siamo gli stupidi ignoranti sprovveduti che l'avversa. e consci o no che il disastro che causiamo ci si ritorcerà contro? fatta scomparire l'ultima umanità, resteremo soli avidi calcolatori paranoici e l'Egoismo sarà il nostro unico dio; "infanga il mio prossimo" nelle nostre preghiere.

Monday, September 04, 2006

Madagascar #1

per fortuna che Loro non possono toccare la nostra bambagia. per fortuna che non possono assaggiare lo spreco. per fortuna che non possono controllare i nostri bilanci finanziari. per fortuna che non sono soliti provare frustrazione quando una cosa va storta. per fortuna che non devono respirare smog e gas industriali, ma piuttosto al massimo merda di zebù.
stiamo qui, gelosi del nostro superfluo, patinati e nascosti sotto una campana di vetro, ma Loro purtoppo possono percepire la nostra ipocrisia, la nostra indifferenza.. da fuori vedono come ci muoviamo e sono abbagliati dal nostro luccichio di superficie, notano come ci proteggiamo da Loro anche quando lanciamo uno sguardo solidale che se solo fosse sincero potrebbe spaccare quel vetro di confine. bisogna che creiamo delle crepe in questa lastra ghiacciata e che ci scaldiamo di passioni per liberarci.. una collaborazione amichevole potrebbe fonderla senza lasciare vetri rotti.
A quel punto non saremo soli perchè, a noi sembrerà strano, sicuramente Loro ci accoglieranno e ospiteranno senza rancori né secondi fini; non ci perderemo perchè si prenderanno cura di noi nella gratuità. tutto ciò accadrebbe realmente se solo non fossimo dei codardi. dobbiamo vergognarci; per fortuna che almeno Loro possono considerarsi uomini degni.

Friday, July 28, 2006

Bevar Christiania

il 5 agosto, riparandomi dalla grandine nel rifugio al lago Scaffaiolo, sfoglio la Repubblica e scopro il significato della scritta su una vecchia felpa di Marco: "Bevar Christiania" = "salvate la città libera", la comunità freak di Copenhagen, fondata nel 1971 su un'ex area militare. Pacifismo, democrazia del consenso e no allo stato, niente propretà privata, legalizzazione delle droghe (l'eroina però non più da 20 anni) fino al 2004 quando la polizia danese ha chiuso la famosa Pusher street. Sul giornale leggo che l'autogestione hippy rischia di venir soffocata dal governo Rasmussen, liberale alleato con nazionalisti, che vuole privatizzare le abitazioni e renderle troppo costose per i christianiti. è dalla loro il fatto che nel 1989 il Parlamento concesse a Christiania lo status di esperimento sociale, ma se dovessero perdere la causa legale sono disposti a chiudere un occhio sulla resistenza violenta, sperando nel definitivo sostengno degli anarchici europei. a proposito, Libera organizza un corteo il 9 settembre [foto postume fatte dalla sottoscritta al coloratissimo corteo & sito italiano di Christiania con tutte le foto scattate da loro durante i 10 giorni in Emilia (ehi, ci siamo anche io Marco e Freccia!)].

Saturday, July 15, 2006

BoomBoom party

a tutti gli scoppiati: spremete le meningi, smanettate con qualsiasi materiale e create BOMBE.
scritti, dipinti, foto, installazioni.. basta che rimandino al tema della bomba, col significato che vi pare, allegorico o no. sbizzarritevi e portate al Libera senza vergogna le vostre, anche spartane, realizzazioni.
in premio per l'artista più esplosivo (contano sia qualità che quantità delle opere) ci sarà una bomba calorica.

Wednesday, July 12, 2006

Barrett, rest in peace

Diamante Pazzo. Roger Keith Barrett. Cambridge, 6 gennaio 1946 - 7 luglio 2006 [clip tributo]
SYD era la psichedelia della poesia & la poesia nella psichedelia
è normale che io pianga? la sua voce mi fa fremere e il suo sguardo intenerisce, peccato che in fondo io Barrett non lo conosca bene.. ma forse proprio per questo mi scendono le lacrime: i mostri sacri muoiono prima ancora che io possa accorgermi del loro valore, la maggior parte si sono spenti prima che io nascessi.
mi dà terribilmente fastidio essere qui ed ora. non è il mio posto, non è il mio tempo.
vorrei che questo fosse il mio 46esimo anno di vita, vorrei essere cresciuta tra concerti mistici e manifestazioni serie, vorrei aver contribuito alla rivendicazione dei diritti importanti e sperimentato droghe senza conoscerne gli effetti, vorrei aver partecipato alla creazione di ideali e tentato di metterli in pratica, vorrei aver vissuto con poche cose, a contatto con la natura e convivendo con la fatica. vorrei essere una persona matura magari delusa ma che può dire di avere creduto & provato, mentre sono una pigra adolescente disillusa e negativa di riflesso. la criticità non me la sono guadagnata, me l'hanno solo insegnata.. mei che gninta, ma ciò è molto triste, perchè significa che la mia vita non è ancora iniziata, tuttavia ho già sprecato 1/4 di secolo, come dice la Crì, che è malata di vecchiezza :)
comunque, il mio desiderio di essere nata nel '60 è inutile, e può darsi che se si realizzasse vorrei tornare indietro, cioè avanti, nel futuro, tra comodità & cinismo, perchè sto solo sognando senza cognizione di causa, basandomi su nostalgiche storie degli adulti, deliranti documentari e trascinanti canzoni.. ma del resto non è questo lo spirito giusto degli anni 70? non vivevano forse tutti una grande, spaventosa e bellissima chimera? beh allora che aspettate a piangerla?

Friday, June 30, 2006

Oleandro bianco

Kosminsky, 2002. per me sarà la quinta visione e ogni volta mi innamoro delle figure principali, le riscopro lentamente e cavolo, vorrei conoscerle. Michelle Pfeiffer è la super, anzi, l'oltre-donna, l'Über-Frau, la costola del dio con la 'd' minuscola proclamato da Wilhelm Friedrich. Calcolatrice, la sua potenza e la sua glacialità invadono tutti i personaggi, direttamente o no, e quindi tutto il film, scenografia compresa. Non è propriamente malvagia, è punitrice: un'elegante vichinga, misura le parole con cui avvelena, prepara con cura il veleno [di oleandro, da piccola ne ho leccato una foglia apposta..ma quello di casa mia non funziona] di cui non dovrebbe parlare.
Persino da dietro le sbarre magnetizza e manipola le persone, nel bene e nel male. nel bene perchè gli insegnamenti che dà alla figlia sono apprezzabili, almeno nei concetti più che nei toni e nelle spesso subdole intenzioni (perchè in sostanza la madre è una paraculo).
Ma l'intelligenza e la bellezza non sono le sue -le loro- uniche risorse: c'è la vena artistica a completare la perfezione dell'essere. Loro creano opere..però intanto distruggono vite. E l'adolescente rincorre e fugge questi due processi che in realtà sono indissolubilmente legati [parlo in generale..e sono convinta di questo].
Lei cresce e si forma 'a episodi', senza uno scorrimento fluido.. vive episodi che nel finale distinguerà in varie 'valigie dei ricordi'. Sballottata nel mondo, incontra persone come lei, o meglio che lei cerca di riflettere nel tentativo di trovare una propria identità (che solo sua madre ha limpida in mente) e affetti: viene affidata alla "cristianissima" ex-spogliarellista Wright Penn [attrice stupenda, l'amo] poi alla dolce depressa Renée Zellweger, s'imputtanisce al seguito di una zingara, ovviamente trova l'amore.. insomma pare che la storia (dal romanzo di Janet Finch..non conosco) cerchi di tener viva l'attenzione con continui cambiamenti di scena, esperienze drastiche, personaggi caricaturali.. ma mi è piaciuta così, recitata da bionde pallide in sintonia con il titolo e condita di dialoghi pregni di significato. insignificante invece la colonna sonora, tutto il resto è degno.

Tuesday, June 27, 2006

priorità

ieri, pomeriggio 25 giugno: mia nonna sospira di sollievo.. la Costituzione è salva! lei si guarda il tg mentre il popolino scalpita per la partita. lei, le poche volte che prende la macchina è proprio per andare a votare. lei ha vissuto in un regime dittatoriale e non intende farsi gabbare nuovamente. lei è colta e si tiene informata. lei ha mente lucida e critica ovvero analitica. lei è un saldo riferimento per me. non commentiamo la notizia, come se avessimo ritenuto scontato l'esito referendario, ma le nostre espressioni si rilassano.. perchè la vittoria dei sì sarebbe equivalso ad un autogol che, si sa, all'italietta non capita di rado..
ma poi mi chiede:-come vanno i mondiali?-
-so giusto giusto che si svolgono in Germania. che me ne frega..-
-beh dai fanno parte della nostra cultura in senso lato anche quelli. e sempre di notizie si tratta-.
mah! naturale, ovvia eppure così assurda questa difesa del calcio solo quando giochiamo contro il mondo.. ragazze che non sanno distinguere l'arbitro dal portiere che per un periodo si fissano trepidanti davanti agli schermi, si emozionano addirittura, e finita l'ondata torna l'indifferenza. indifferenza che io mantengo suscitando lo stupore di molti.. e mi riprendono anche, come se mancassi ad un mio dovere! ma ci trovate un senso?? a proposito di dovere scommetto che se ci fosse stata una partita importante durante la fascia oraria del referendum col cavolo che il 53% degli aventi diritto sarebbero andati a votare.
poi che il calcio sia un fenomeno culturale ci può anche stare, ma lo ritengo tale a livello paesano, dov'è puro e amicale..quello che descrive Benni in Saltatempo, quello a cui giocava mio nonno o i tornei di calcetto dei bimbi sotto casa. mentre quello delle grandi squadre è un fenomeno di business e mediatico e in quanto tale crea branchi di tifosi. e i branchi hanno sempre un'ala degenere e deviante.
ma detto questo sono talmente ignorante riguardo al calcio che non saprei argomentare oltre. allora sì, capisco che anche esso ha valore di notiza, e che dovrei informarmi (se trovassi la voglia) per, ehm, poterlo attaccare meglio!

Wednesday, June 14, 2006

Daria rules!



Lalalalala... è tornata la personificazione della depressione cronica!
con i suoi figherrimi amici e la sua scialba famiglia.

Monday, June 05, 2006

baracca (pre)estiva in loco

quest'anno c'è parecchia gente che si sta dando da fare:

  • LA MICCIA nuovo circolo arci con sede a Colombaro (fondato da Gibbo+i formiginesi della villa+qualche corlese fuggito in centroamerica) ha un bel programmino settimanale e un bar a prezzi stracciati. Il giorno fisso della festa è il giovedì con dj7 dello Zeggy group, il mio team preferito già da prima che esistesse..
  • Sacca rock alla polisportiva sacca di modena venerdì 16 dalle 21.00 festa della birra e concerti.
  • è tornato il PARKLIFE firmato Antenna1rockstation, ma in una nuova location, confortevole anche se piove, tra Vaciglio e San Donnino (piangiamo per il mitico Bosco Albergati..). Dalla riuscitissima inaugurazione del 26 maggio, tutti i venerdì gratis al risto-disco in via Gherbella 269 dalle 23.00 ci allieteranno i timpani il giovine dj di belle speranze AlberoBello (da supportare/sopportare.. :D parole sue) ed i maestri Max & Alex.
  • Matteo Borghi è un must consolidato al Libera e attira balordi (in senso buono) come il miele le mosche. Ha chiesto me & all'olly di organizzare una festa insieme...se poi non combineremo nulla la proposta basta a gasarmi.
  • nasce un collettivo, U-TURN, dai 4 djs di A1 dei quali sentivamo la mancanza (Zanna, la Lara, Fabbree e Daniele Paletta), ma che mi lascia un po' perplessa per come si presenta. Linkerò il loro webzine musicale e pubblicizzerò le loro serate, però mi sembra di cogliere (e non sono l'unica) nel loro approccio al pubblico un certo "velato" vittimismo e una volontà antagonista alla radio che non condivido. Sono tornati, benissimo mi fa piacere, ma rancori e rivendicazioni penso che debbano rimanere nel privato, se non altro perchè agli ascoltatori non vengano trasmesse antipatie campate per aria, senza poter avere opinioni obiettive sull'intera faccenda. Chiusa parentesi -forse ho pure esagerato-, venerdì 9 li troverete al Libera.
  • NERDZ summer festival a Nonantola dalle 18.00: sabato 10 Deus ex machina e altri, domenica 11 Appaloosa..e altri.
  • [ricevo & aggiungo, meglio tardi che mai..] L'Ekidna presenta la ROTTURA DEL SILENZIO '06, 3 giorni di musica&arte all'aria aperta (ex colonia di S. Martino Secchia, via Livorno 9, Carpi). dalla sera di venerdì 16 a domenica.

Monday, May 22, 2006

Sweet party


vi priego caldamente di enjoy alla festa di sabbato, aggratis ovviamente, perchè il LIBERA è un centro sociale accomodante e accogliente (d'estate soprattutto, tenete conto che non si accendono più le stufe cancerogene!).
avvertimento: potrebbe essere una delle ultime occasioni x divertirci in quel di Marzaglia, perchè non sappiamo ancora quando lo sgombereranno..


i DONUTS non so voi ma io non li sento dal vivo dai tempi del parkettoday, cmq in questi anni hanno continuato ad esercitarsi-bere-fumare in incognito alla stalla.. penso che regaleranno!
i DOLCEUCHESSINA invece han rotto le palle (oh scherzo! ;) )ma attirano sempre una fracco di gente carica..
forse ci sarà un altro gruppo fantasma che arriverà dalla provincia X..sarà una sorpresa anche per me..spero.
Lo ZEGGY è un esemplare raro di dj group e consta di più o meno 5 drughi che amano alternarsi per accontentare i gusti di tutti: cultori di nicchia & modaioli insegui-singolo, pseudopunkers adolescenti & effemminati funkeggianti, rimastoni negli anni 80 delle hitparade & pasticcomani electromaniaci, e via discorrendo.. tanto già sapete!

insomma diffondete la voce e accorrete ***** non fate gli stronzi asociali che non va più di moda e non fa bene all'autostima di musicisti e djs (poi io & l'olly ci rimarremmo molto male) !!

in fede, B.C.

Friday, May 19, 2006

"tra la perduta gente"

mentre studiavo esegesi dantesche su internet (diomama. devo ritrovare il primo tomo della Divina..) mi sono smarrita nell'oscura selva cibernetica ove, tentata e corrotta dalle promesse e dalla fama di mySpace, al fine ho ceduto peccando d'incontinenza, invidia e vanagloria. sì, ora ci sono anch'io, in quella dannata bolgia.

Monday, May 15, 2006

logo stolen

cosa e chi mi ricorda questa locandina berlinese? :D

Thursday, May 11, 2006

mamma, non ho più la cintura di sicurezza..

..è diventata una tracolla!
mi ero dimenticata che dal 6 maggio all'E35 a Modena potete confezionare una Freitag scegliendo personalmente i teloni da "cutterare".. avete tempo fino al 20!

Monday, April 24, 2006

25 fratto 5 Liberazioni

dove possiamo liberARCI?
1- inaugurazione festaiola del circolo formiginese La Miccia @ Teatro Incontro di Corlo.
2- antennauno rockparty @ Vibra.
3- samuel & pisti per la
chiusura @ Qasi.

alternative:

4- libagione segreta di Ocire ogurd Inicanob e aingapmoc @ Zocca, in un antro, solo per gli autorizzati.
5- cena antifascista + samba funky reggae dai djs Colbao/Sà/Amarezza @ Libera.

Saturday, April 22, 2006

delle minestre riscaldate

premetto: dirò grandi cazzate.
provo viscerale antipatia per questi giòvani ripercursori del dark e della new wave storica. su tutti ho odiato gli Interpol, perchè non sono neanche animali da palcoscenico.
ma d'altra parte non posso che condividere la passione anacronistica per gli eighties, e di conseguenza comprendere l'istinto di riprodurre le sonorità perdute. certo bisogna anche dire che stanno sfruttando la nostra -nel mio caso solo immaginata- nostalgia! ma per lo più la offendono..
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le Organ sono l'ultimo (2004, comunque) raro caso di rispettoso omaggio alla scuola dell'evocazione del dolore, ma forse il motivo per cui le preferisco ad altri è la voce femminile che le contraddistingue: insomma i Joy Division in "Grab that gun" ci sono tutti nei suoni -anche se meno discendenti nella melodia, verso gli Smiths- però la versione lady è una variabile apprezzabile, le salva dall'epiteto di "copione". le critiche sarebbero oculate sententendo le Organ dal vivo, per verificare che non sia l'ennesimo tentativo di emulare goffamente i leader della melancolia mortifera.
nella scena italiana invece eran saltati fuori gli Offlaga Disco Pax. gioviali, parolieri, interessanti.. ma perchè degli ultra 40enni (almeno così sembrano) devono iniziare ora a comporre testi adatti a Massimo Volume e CCCP di 20 anni fa? crisi di mezza età? ok, loro sono molto più rilassati di Giovanni Lindo Ferretti; però forse troppo, si stanno facendo bastare un solo disco..
preferisco un Piero Pelù che ai tempi d'oro era perfettamente inserito nell'onda e che poi si è evoluto, diciamo perdendo in stile, commercializzandosi, ma certo ha fatto le cose giuste al momento giusto (pur nei limiti italiani).
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avere solo qualche gruppo cui ispirarsi accanitamente, per rimanere piantati in un genere musicale senza osare sperimentazioni né cercare la propria identità artistica può andar bene quando si resta a suonare nel garage. esiste la barriera del terzo/quarto singolo (sempre più spessa dato che il pubblico -io- è ormai stufo e prevenuto), e se le nuove leve non si svegliano per abbatterla torneranno presto in cantina..e le rivedremo a "meteore" nel 2015.
di solito non parlo in questi termini di musica perchè mi viene male (come poi anche a molti recensionai professionisti) e in fondo...son cazzi di chi suona, delle majors, di chi paga per sentirli. ma vedendo che se ne continua a discutere ho voluto togliermi il callo.

Friday, April 21, 2006

Guatemala - la finca

dopo un anno nei caschi bianchi (servizio civile volontario all’estero per la Caritas Italiana) in Guatemala, ieri Diaz, affiliandosi Paolo, è riatterrato nel paese del quetzal per avviare i progetti di alfabetizzazione, commercio equosolidale e turismo responsabile promossi dalla neonata associazione no-profit EOS (esperimenti organizzati solidarmente).
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i guatemaltechi sono reduci da una sanguinosissima guerra civile [a proposito il rapporto del vescovo Gerardi "Nunca Mas", 1998, assassinato per aver qui documentato le violazioni dei diritti civili avvenute], scoppiata nel '60 e durata 36 anni (di cui ben 6 impiegati dall'ONU per mediare la tregua tra governo e guerriglia), per lo più vivono sperduti in questo verdeggiante paese coltivando le terre dei loro padroni ignorando lo spagnolo, che è la lingua ufficiale, e ancor più la scrittura, con una generale discrimazione razziale nei confronti delle donne e dei discendenti maya [di cui tratta in “Mi chiamo Rigoberta Menchù "la" premio Nobel per la pace nel '92].
Alcuni appezzamenti evacuati o espropiati ai latifondisti e ai generali, occupando i quali si possano unire più famiglie a formare cooperative ["Solo lavorando collettivamente potremo garantire la nostra autosufficienza e contemporaneamente affrontare il sistema capitalista."], sono per loro l'unica via d'uscita da una miseria in stallo, il punto di partenza per riappropiarsi della dignità loro rubata in decenni di malgoverno e sofferenza.
il problema è che dal '96 le proprietà terriere sono state ben pagate ai signorotti per essere inserite in un 'Fondo di Terra' al fine di rivenderle alla popolazione a prezzi però inaccessibili per i contadini, cosicchè le terre sono tornate in mano a privati e multinazionali.
altra difficoltà per i guatemaltechi è sviluppare il senso di collaborazione per un bene comune e di costanza lavorativa in una finca, senza andarsene in città appena si ha in mano qualche guadagno, e per aiutarli in questo non vengon più mandati caschi bianchi. possiamo pensarci noi, sostenendo la EOS e affini.
da un lato comunque il popolo ha sempre manifestato i suoi dissensi, benchè alle mobilitazioni seguano le repressioni: proprio 15 giorni fa è stato assassinato, assieme alla moglie, il presidente di un'associazione di agricoltori indigeni che collabora con la ong Mani Tese.