Wednesday, November 09, 2005

Paris flambè & lo smacchiatore di Falluja

Francia, 27 ottobre 2005. rivolte così dilaganti e d'impatto non nascono senza motivo.. lo cerco.. non sono un'immigrata disoccupata e non vivo in un ghetto, e lo scocco della scintilla -la morte fulminante dei ragazzi rifugiatisi in una cabina dell'alta tensione- non mi giustifica né chiarisce le vampate sulle automobili; allora penso che in questi piromani improvvisati si siano semplicemente accese miccie di frustrazione e rabbia, soffocate per tanto tempo. e che le misure di repressione francesi vi stiano soffiando sopra..
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Iraq, 18 novembre 2004. (la mania di dare alle operazioni militari americane nomi esattamente in antitesi coi fatti! queste contraddizioni in termini rappresentano proprio x bene il loro paese!) L'alba è l'attacco al fosforo su Falluja, ma non ci si può fidare delle candide nuvole occidentali, poichè corrodono fino all'osso. qualità + convenienza, testato sulla resistenza irachena, non lascia tracce.
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Germania, 9 novembre 1989. x fortuna che la caduta del Muro di Berlino ha significato, tra le alte cose, l'inizio di rapporti di integrazione tra le nazioni! belli, i simboli..!

Monday, November 07, 2005

Dalì fuera del sueño

a proposito di Dalì, se doveste capitare a Barcelona prendetevi una giornata per andare (2 orette in treno) a Figueres, sua cittadina natale. a illuminare questo paesotto scialbo c'è la casa-museo di Salvador, e io e chi altri c'è stato vi assicuriamo che ci si può perdere dentro come in un perverso viaggio attraverso la sua megalomania dirompente da un onirico scenario. il suo castello si staglia buffo: Dalì ci propone una dimora ridanciana e volutamente pacchiana, dalle mura rosa salmone, merlate d'uova (di merli pachidermici?), con panini incastonati (guarda x capire) e statue, tra cui ricordo quella di un palombaro.
nel salone centrale, che pare una parodia del Vittoriale D'Annunziano, un'assurda colonna regge una barca rovesciata e si poggia su una Cadillac, sul cui tettuccio è piantata una prosperosa figura femminile.
preziose e minuziose le sue creazioni d'orafo. pungenti gli schizzi satirici sulle guerra mondiali, e mostruosi i disegni di folletti.
ogni spazio, angolo, finestra, soffitto è allestito con stravaganze blasfeme (sia per la Chiesa che per il Pantheon!) o azzardi estetici fieri ma autoironici.
Dandy dal baffo sottile, consapevole narciso, celebra la sua amata moglie Gala, musa feconda ma sterile madre. si raffigura con lei in affreschi raffaeleschi, si pone Dominus della casa e il suo spirito dionisiaco aleggia in ogni trasfigurazione artistica, mentre alle curve di Lei, Leda atomica, convergono grazia e bellezza, sottendendo libido.

tra ragione e istinto

Dipinti e sculture di ieri, accessori moda d'oggi: in mostra un secolo d'inconscio, allineando circa 30 opere di Dalí, Ernst, Magritte, Masson, Miró, Tanguy, Winkler, insieme ai modelli più eccentrici della collezione di cappelli della maison Enrico Coveri, alle borse d'artista realizzate per l'occasione da Giuliano Cicchiné (produce per Marc Cain, Enrico Antinori, Loriblu), alle scarpe d'autore firmate da Fabrizio Mandolesi.
L'esposizione inaugura una collaborazione tra ModenArte e Galleria del Palazzo, un asse Firenze-Modena dedicato all'arte contemporanea e affidato al curatore della mostra Maurizio Vanni.
Da quale matrice visionaria sono scaturite le improbabili analogie di Magritte e Dalí, gli oggetti deformati di Max Ernst, i paesaggi lunari di Tanguy, gli scarabocchi infantili di Miró? “Per certi artisti”, scrive Vanni, “è come se a un certo punto della vita avessero sentito il bisogno di liberarsi da un peso opprimente, di affrontare una personale catarsi per poter trovare, o ritrovare, una perduta serenità interiore... Probabilmente, artisti si nasce e surrealisti si diventa... Il coinvolgimento nella mostra di alcuni stilisti vuol dimostrare, che nella fase emozionale e ideativa il lavoro del pittore e del designer sono molto simili. Diversi, invece, gli esiti iconografici e i modi di fruirne.”
Galleria ModenArte, Via Toscanini 26, Modena. Tel: 059/367470
Orari: martedì–sabato ore 11–19, lunedì chiuso, festivi su appuntamento.
Fino al 20 novembre.
(estrapolato da www.undo.net/Pressrelease)

Wednesday, November 02, 2005

pardon

uccisi questo blog, neonato, una settimana fa, in preda ad una crisi cibernetica. ecco i poco validi motivi, se proprio foste curiosi di saperli. non me ne pento, la decisione è stata impulsiva ma decisa. ma poi mi è tornata voglia di "scarabocchiare" e di comunicare con voi anche attraverso le stronzate che posto.. così dalle ceneri la fenice è rinata. come? prima della violenza avevo incollato la pagina principale su word, x averne ricordo. purtroppo però -e di questo mi pento- non ho salvato i vostri commenti (almeno eran pochi!).. mi spiace, Riky, di aver perso i tuoi interventi sull'occupazione. chiedo venia.

"come possiamo difenderci?"

30 anni fa
morsicarono una lingua lungimirante,
fracassarono una mente scandalosa, che denunciava l'avanzamento dell'omologazione del pensiero e dei comportamenti sociali,
profanarono un religioso spirito critico verso la Chiesa,
ruppero nervi tesi nella polemica contro lo sviluppo (capitalistico, "dei beni superflui", altra cosa rispetto al progresso).
Uccisero un'eleganza strabiliantemente forte.
ma non potevano estirpare i messaggi lanciati agli italiani, validi tutt'ora.
poesie, scritti e film di -finalmente- un uomo prima di tutto umano.
incarnazione del complesso edipico,
narratore tenero e violento di contadini e sottoproletari,
espulso dal PCI per essere omosessuale,
una vita passata in tribunale e a veder censurate le sue opere...
e soprattutto,
PIER PAOLO PASOLINI era un problematico ragionatore.
non permettiamoci di lasciarlo morire.
Link alla poesia "il PCI ai giovani!",
accusatoria contro i ragazzi borghesi come noi.